Ancora una volta, il calcio di Serie C si trova a fare i conti con una scadenza cruciale: il pagamento delle spettanze ai tesserati. Un obbligo di routine per la maggior parte dei club, ma una spada di Damocle per due società ormai in agonia finanziaria: Taranto e Turris. Entrambe le squadre sono già state pesantemente penalizzate in classifica – rispettivamente con 19 e 11 punti di penalizzazione – e ora rischiano il definitivo tracollo.

Le norme federali parlano chiaro: entro il 16 febbraio (scadenza prorogata al 17, essendo domenica) i club di Serie C dovranno dimostrare di aver saldato tutti gli emolumenti relativi al trimestre novembre-gennaio, oltre alle ritenute Irpef, ai contributi Enpals e al Fondo Fine Carriera. Un obbligo stringente, che per Turris e Taranto rappresenta l’ennesimo bivio tra la sopravvivenza e il baratro.

La situazione dei due club è drammatica e il destino appare appeso a un filo. Sul tavolo ci sono tre possibili sviluppi:

- Pagamento completo: se le società riuscissero a coprire sia il trimestre in corso che le pendenze precedenti (che, secondo fonti vicine ai club, non sarebbero particolarmente ingenti), eviterebbero ulteriori penalizzazioni.
- Pagamento parziale: In caso di saldo del solo trimestre novembre-gennaio o viceversa, scatterebbero nuove decurtazioni di punti, aggravando ulteriormente la già disperata classifica.
- Nessun pagamento: se entro il 17 febbraio non verranno onorati gli obblighi economici, le due squadre saranno escluse dal campionato, con la conseguente cancellazione dei risultati ottenuti finora.

Se Turris e Taranto venissero estromesse, la classifica del Girone C verrebbe riscritta: tutti i punti guadagnati contro di loro verrebbero annullati, creando un effetto domino che potrebbe stravolgere le gerarchie in ottica salvezza e playoff.

Oltre alle questioni regolamentari, c’è una riflessione più ampia da fare: ha senso prolungare l’agonia di due società che faticano da mesi a rispettare gli obblighi minimi per la sopravvivenza? Tifosi e addetti ai lavori si interrogano: è davvero nell’interesse del calcio permettere a club in queste condizioni di trascinarsi fino al termine della stagione? O sarebbe meglio chiudere un capitolo doloroso e ripartire da basi più solide?

Il 17 febbraio sarà la giornata della verità. Nel frattempo, a Torre del Greco e Taranto, l’unica certezza è un futuro sospeso tra la speranza e il baratro.

Sezione: News / Data: Mer 12 febbraio 2025 alle 17:14
Autore: La Redazione
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