Nicolò, raccontaci il tuo impatto con Cava de' Tirreni e la Cavese. Sei entrato in corsa, ma ti sei subito integrato e le tue prestazioni, come contro Foggia e Trapani, hanno colpito tutti per temperamento e attaccamento.

«Questo gruppo mi ha accolto fin da subito benissimo, con grande disponibilità. Devo dire la verità: conoscevo già bene la Cavese e la città, perché mio padre ci aveva giocato in passato. Quando è arrivata la chiamata non ho avuto dubbi, nonostante avessi altre due-tre richieste. Ho trovato un ambiente sano ed una squadra che mi ha permesso di entrare subito nei meccanismi del mister».

La salvezza è stata raggiunta, ma adesso ci sono quattro partite da affrontare. Che contributo pensi di dare e dove può arrivare questa Cavese?

«Spero di continuare a fare bene, anche meglio di quanto fatto finora. Ma l'importante resta sempre il gruppo. Queste quattro gare per noi sono fondamentali. Sognare non costa nulla e ora che siamo nei play-off dobbiamo fare in modo che sia difficile toglierci da lì. Come ha detto il mister, ci aspettano quattro finali. Le giocheremo tutte al massimo».

Tuo padre ti aveva raccontato qualcosa in particolare della sua esperienza a Cava?

«Mi ha sempre parlato bene sia della città che della società. I tifosi? Uno spettacolo. Me ne sto rendendo conto giorno dopo giorno. Arrivando dal girone del nord, il cambio è stato notevole: qui la passione si sente, ti danno una carica in più, fanno davvero la differenza».

Le tue esperienze a Taranto, Pineto e AlbinoLeffe quanto ti hanno formato?

«Sono uscito dall'Empoli e sono andato subito a Taranto, dove ho avuto la fortuna di trovare mister Ezio Capuano, che mi ha fatto giocare quasi tutte le partite: ho collezionato 34 presenze. Poi a Pineto mi sono avvicinato a casa, ho trovato un bel gruppo e giocato 20 gare prima dell'infortunio al perone. Dopo è arrivata la chiamata dell'Albinoleffe, volevo mettermi in gioco nel girone del nord. Non è andata come speravo, ma è stata un'esperienza formativa. Ora a Cava sto dando tutto, anche per riscattare quell'inizio stagione difficile e per far ricredere chi non ha creduto in me».

Dal punto di vista tattico, come ti sei inserito nel gioco di mister Maiuri?

«Il mio ruolo naturale è quello di braccetto di destra nella difesa a tre, è dove mi sento più a mio agio. Ho giocato anche da quinto a Taranto e all'Albinoleffe, posso farlo grazie alle mie caratteristiche, ma nei tre dietro mi trovo meglio».

Nelle ultime partite la Cavese ha preso qualche gol nei primi minuti dei tempi. State lavorando su questo aspetto?

«Non parlerei di blackout, ma spesso ci mettiamo 5-10 minuti per carburare e riprendere le misure. Stiamo lavorando con il mister per migliorare questo aspetto, perché se capita più volte significa che c'è qualcosa da correggere. Speriamo di non prendere più gol».

In tanti chiedono della tua riconferma. Dipendesse da te?

«Mi trovo benissimo. Rimarrei altri cento anni a Cava! Ho ancora un altro anno di contratto».

Il tuo rapporto con i compagni, soprattutto con il pacchetto difensivo?

«Mi sono trovato subito benissimo. Non è scontato arrivare l'ultimo giorno di mercato e sentirsi parte del gruppo in pochi giorni. Saio, Sannipoli e il capitano Piana mi hanno aiutato tanto. Con Sannipoli avevo già giocato a Pineto l'anno scorso, con Saio ho un bel rapporto e Piana, con la sua esperienza, mi ha dato tanti consigli utili. È un reparto unito e solido».

Sezione: News / Data: Gio 27 marzo 2025 alle 11:00
Autore: Heather Vittoria Stuart Harrison
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